mercoledì, gennaio 1

Presentazione

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In questo specifico blog andremo a raccogliere gli esempi di una abrogazione non necessaria dell'art. 11 della nostra Costituzione, ancora da difendere...
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Art. 11.

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

giovedì, aprile 10

Lettura comparata

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da "Peacelink - news"

Fermate il bombardamento su Sadr City a Baghdad. Fermate l'assedio alla
città. Non più armi.

Appello urgente del gruppo nonviolento iracheno LAONF sulla situazione
umanitaria a Sadr City (Baghdad) - 8 Aprile 2008

Il bombardamento continuo di Sadr City da parte delle forze d'occupazione
americane, l'assedio imposto negli ultimi 12 giorni dagli eserciti
iracheno e americano, la costante presenza di cecchini appostati sui tetti
degli edifici, gli spari indiscriminati sui civili, continuano ad
accrescere il numero di vittime a Sadr City, che è diventata oramai un
inferno in terra per i suoi abitanti.

Il gruppo nonviolento iracheno LAONF chiede di fermare immediatamente i
bombardamenti eseguiti dalle forze d'occupazione americane: costituiscono
un serio pericolo per la vita dei cittadini e una grave minaccia per la
pace a Baghdad.
LAONF ricorda al governo iracheno che è sua responsabilità garantire la
sicurezza dei civili: ciò che sta succedendo è una punizione collettiva su
una città di oltre 2 milioni di persone. Almeno il 70% di queste sono
donne e bambini, e vivono in costruzioni precarie che crollano facilmente
a causa dei bombardamenti intensi.
Il numero totale delle vittime negli ultimi giorni è preoccupante:
nell'ospedale Al-Shahid As'sadr, situato nella zona centrale di Al-Daghel,
si sono registrati 84 morti e 446 feriti, di cui 153 sono donne e bambini,
mentre nell'ospedale Al-Imam Ali si sono contati 115 morti e 511 feriti..
Molti generi alimentari non sono più a disposizione dei civili, e un gran
numero di negozi sono stati bruciati o abbattuti a causa dei cecchini o
dei bombardamenti.

Chiediamo al Presidente, al capo del Parlamento, a tutto il governo
iracheno e alla Missione Speciale delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI):
1. Un immediato cessate il fuoco, la fine dei bombardamenti americani e il
ritiro di tutte le truppe americane che circondano la città.
2. La fine dell'assedio e il ritiro dei cecchini dai tetti degli edifici.
3. Il ritorno della polizia irachena nella città per garantire l'ordine
pubblico.
4. La proibizione del porto d'armi nella città.
5. Il via libera ai rappresentanti delle ONG irachene e internazionali e
alle agenzie internazionali affinché possano entrare in città e fornire
primo soccorso alla gente.

Come attori della società civile irachena, vorremmo ricordare a tutte le
parti in conflitto, specialmente quelle convinte che le armi possano
risolvere i nostri problemi, che la violenza e le armi stesse sono il vero
problema. Vorremmo richiamare l'attenzione di tutte le parti sulla crisi
umanitaria in atto a Baghdad e il degrado veloce e preoccupante delle
condizioni di sicurezza, che peggioreranno se l'assedio e i bombardamenti
continuano.
La storia ci considererà tutti responsabili della sicurezza dei civili
iracheni.
Mano nella mano, per ristabilire il valore della legalità e rifiutare
questa sanzione collettiva.

Gruppo LAONF
www.laonf.net

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Comunicato Stampa di Un Ponte per...
Roma, 9 aprile 2008

Iraq: Strage a Sadr City. L'Italia chieda immediatamente il cessate il
fuoco al Governo iracheno

Da 12 giorni Sadr City, l'ampio quartiere di Baghdad ove vivono due
milioni di persone, in maggioranza sciiti, è colpito dai bombardamenti
dell'esercito statunitense e posto sotto assedio dall'esercito iracheno in
una inaccettabile "punizione collettiva". Solo negli ultimi giorni gli
ospedali hanno registrato oltre cento morti e quasi mille feriti e mancano
ormai il cibo, l'acqua e le medicine.

Questo conflitto, tra i partiti del governo iracheno e la corrente di
Muqtada al Sadr, innescato ed alimentato dall'occupazione militare, ha già
fatto in tutto il paese, ed in particolare a Bassora, centinaia di morti
nell'indifferenza della comunità internazionale.

Un ponte per... si associa all'appello lanciato dalla rete nonviolenta
irachena "Laonf" per un immediato cessate il fuoco, il ritiro dei soldati
Usa e l'avvio di negoziati.

Un ponte per.. chiede al Governo italiano di adoperarsi immediatamente
presso il Governo iracheno affinché cessi la campagna militare e le stragi
di civili.

Il testo in Arabo, Inglese e Italiano dell'appello della rete "Laonf" é
scaricabile dal sito:
http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5726

Ufficio-stampa Un ponte per...
stampa@unponteper.it
www.unponteper.it



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da "Internazionale - Prima pagina"


THE NEW YORK TIMES, Stati Uniti
http://www.nytimes.com
Usa: la campagna elettorale si focalizza sull'Iraq.

Dopo che il comandante David Petreus ha presentato in
Senato il rapporto sulla situazione della guerra in Iraq,
affermando che un ritiro delle forze statunitensi dal paese
sarebbe disastroso, la "questione irachena" è tornata al
centro del dibattito in vista delle elezioni presidenziali
del novembre prossimo. Si è acceso un vero e proprio
scontro mediatico tra i tre candidati alla Presidenza Usa,
Hillary Clinton, Barack Obama e John Mc Cain. Hillary ha
risposto alle accuse di Mc Cain, secondo cui
l'atteggiamento dei democratici è irresponsabile, dicendo
che sarebbe sbagliato lasciare truppe in un paese che è
vicino alla guerra civile. Obama, invece, ha affermato che
gli Stati Uniti dovrebbero stabilire una tabella di marcia
per il ritiro delle truppe che accelererebbe il processo di
pace nella regione.

domenica, marzo 11

Uno e trino

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trasmettiamo (in sottofondo):
“Processo allo Zio Sam”
Voci allegoriche di giurisdizione a sostegno dell’atto di Citazione 4720/2005
e della prima udienza che si terrà venerdì 23 marzo 2007
presso il Tribunale Civile di Pordenone
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Personaggi ed Interpreti
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Il Giudice: Lissa Mariel Telesca Garcia
Lo zio Sam (uno e trino): (?)
Il pubblico ministero: Ennio Salomone
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Produzione e regia: Andrea, Laura e Giuseppe Boscarino
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Per una bozza sonora liberamente tratta e trattabile senza fini di lucro dall’opera omonima di Tiziano Tissino, pubblicata sotto Licenza Creative Commons disponibile su internetalla pagina http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it
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Scelte di Regia:
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Giudice: = voce femminile (l'arbitro/coscienza/fonte delle regole è... donna dall’accento sud/esotico/latino)
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ZS: zio Sam (uno e trino) = 1 voce 3 accenti: l’arroganza senza tempo del potere politico/mafioso/militare
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PM: pubblico ministero = chiara voce giovanile (Impastato/Livatino: l’impegno di parte/il giudice “ragazzino”)
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Dedica finale:
Vorrei dedicare questa recita a Masa,
il fratello giapponese di Andrea.
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Con lui siamo andati a Roma,
eravamo 3 milioni a manifestare per la pace.
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Lui in particolare portava un cartello che
diceva NO a Saddam SI a Gino Strada.
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Oggi si è recitato quasi “in famiglia”
con Lissa nel ruolo del Giudice,
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sorella panamense di Laura
anche lei in appoggio
della causa aperta a Pordenone.
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Sono dei bei ricordi
che spero restino nel tempo.
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Vai al Copione

Afghanistan: sulle ragioni in quella regione.

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Ogni disastro non ha mai un solo colpevole. E’ sempre il risultato di una catena di eventi. Cominciamo dall'inizio:
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Qualche mese fa, Berlusconi teme di perdere le elezioni e cambia la legge elettorale con una porcata.
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Poi il 49% degli elettori lo vota ancora nonostante 5 anni fallimentari.
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Poi vince d’un soffio l’Unione.
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Poi nasce una maggioranza debole, specie al Senato.
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Poi è urgente fare la Finanziaria e gliela lasciano fare.
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Poi il Partito Democratico stenta a nascere.
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Poi la Chiesa vuole bloccare il Partito Democratico per evitare la deriva laicista su eutanasia, pacs, eccetera.
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Poi i DS subiscono a sinistra il pressing dei pacifisti, che raccolgono sempre più consensi su temi sensibili come Vicenza e Afghanistan.
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Poi nei DS Mussi minaccia la scissione e la confluenza a sinistra.
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Che fare? Cedere alla sinistra pacifista sulla politica estera o restare amico di Condoleeza Rice?
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Era il dilèmma di D’Alema. Era il dalèmma.
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A questo punto del poker, D’Alema, che è permaloso come un campo minato, va a vedere:-Se si va sotto al Senato, tutti a casa.-
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E così è stato.
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Cade il governo Prodi, e subito tutti i commentatori, i tg e i talk-show a dare la colpa ai due senatori di sinistra che non hanno votato, Turigliatto e Rossi.
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Ma è un falso. Se anche i due avessero votato a favore, infatti, in base al regolamento del Senato la soglia dei voti necessari si sarebbe alzata di uno: quindi un voto sarebbe comunque mancato.
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Nessuno lo ha spiegato agli italiani, di cui sono stati però subito raccolti tutti gli sfoghi indignati e delusi. Una manipolazione da manuale. Metodo ormai testato, lo stesso con cui ci hanno venduto la guerra in Iraq.
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C’è anche chi ha dato la colpa ai due senatori a vita che si sono astenuti, Andreotti e Pininfarina. Possiamo dare la colpa ad Andreotti e Pininfarina? Oh, mi piacerebbe: sarebbe come comprare una scarpa col calzino incorporato. Ma non sarebbe del tutto vero, nonostante Andreotti si sia scusato ("Se sapevo che cadeva il governo avrei votato diversamente.") usando la stessa faccia con cui dieci anni fa negò di conoscere i cugini Salvo.
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E' stato dunque un complotto? No, politica all'italiana. Prodi poteva benissimo non dimettersi. Lo ha fatto per metterci il carico da 90 e ottenere il risultato che voleva: i 12 punti che "rilanciano" l'azione di governo, con Pdci e Rifondazione che chiedono scusa e uggiolano nell'angolino dove li hanno cacciati. Cai cai cai!
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Ci avevano impiegato quattro anni per redigere il programma dell'Unione! Adesso in un giorno sbucano fuori dodici punti che spostano al centro l'azione di governo. Ci ritroviamo con un governo Prodi-Vaticano. D'Alema: "La politica della testimonianza la lascio a Franca Rame." Che cinismo! Ma se uno in politica non testimonia gli ideali in cui crede, perchè fa politica? Per tradire se stesso? No, e infatti D'Alema esprime i propri. D'Alema: "Certa sinistra non serve all'Italia". E' la sinistra che tutti bollano come "radicale" per coprirla di ignominia. E' la sinistra pacifista. E' la sinistra.
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E' la sinistra che non vuole il Partito Democratico: equivale al 12% (Pdci, Rifondazione, Verdi + correntone DS).
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Un politico che usa la sua maggioranza con arroganza è un politico mediocre e D'Alema lo è. Infatti i DS si stanno sfasciando.
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Come ministro degli Esteri, poi, D'Alema, come Blair, ha ben poco di sinistra: quand'era capo del governo autorizzò i bombardamenti in Kosovo dicendo che c'entrava l'Onu e non era vero (tutti adesso concordano sul fatto che quei bombardamenti non erano necessari, era meglio una più energica azione diplomatica, come sostenevano i pacifisti; per fermare Milosevic, che aveva massacrato 2000 civili, le bombe Nato di D'Alema ne massacrarono altri diecimila!);
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così come adesso D'Alema sostiene che in Afghanistan c'entra l'Onu E NON E' VERO: le nostre truppe sono sotto il comando del Pentagono. Il ministro della Difesa Parisi ha detto al Tg2: "Quella in Afghanistan è una missione militare per la pace in una situazione che presenta molti tratti che richiamano la guerra." Sono io, o questa frase di Parisi presenta molti tratti che richiamano la stronzata?
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Siamo in guerra, nonostante la nostra Costituzione lo vieti. Una guerra in cui i talebani vengono accolti come liberatori nel sud del Paese! Con gli USA che ammettono di non sapere quando potrà finire, e che forse si farà la guerra all'Iran! Che ci stiamo a fare là, se non la guerra per conto terzi? Facciamo quello che vuole Bush, ma 10 anni fa gli USA erano CON Saddam, oggi contro. Erano CON i talebani, oggi contro. Si decidano, o il resto del mondo penserà che D'Alema non abbia una politica estera!
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Tutti a parlare di "responsabilità" agitando il ricatto dello spauracchio berlusconiano. "Zitti tutti! Buoni! Volete che torni Berlusconi?" No di certo, ma le soluzioni sono almeno due, non c'è solo la vostra.
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La Repubblica ha scomodato addirittura il filosofo Galimberti per spiegare che una politica responsabile tiene conto delle conseguenze. Il pacifismo è allora irresponsabile? O immaturo, come sostiene sempre D'Alema? Votare in favore della guerra è tenere conto delle conseguenze?
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Ma alla pace hanno mai dato una vera possibilità? Non mi pare, mentre le loro "soluzioni responsabili" finora hanno solo aggravato i problemi e provocato centinaia di migliaia di morti. Tutto per lucrare sulle condotte di gas e petrolio in quella regione.
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Come vedete, il disastro è una catena di eventi. Lo so che sembra folle, ma vi assicuro che aveva un senso quando la settimana scorsa me l’ha spiegato, Cossiga.