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da "Peacelink - news"
Fermate il bombardamento su Sadr City a Baghdad. Fermate l'assedio alla
città. Non più armi.
Appello urgente del gruppo nonviolento iracheno LAONF sulla situazione
umanitaria a Sadr City (Baghdad) - 8 Aprile 2008
Il bombardamento continuo di Sadr City da parte delle forze d'occupazione
americane, l'assedio imposto negli ultimi 12 giorni dagli eserciti
iracheno e americano, la costante presenza di cecchini appostati sui tetti
degli edifici, gli spari indiscriminati sui civili, continuano ad
accrescere il numero di vittime a Sadr City, che è diventata oramai un
inferno in terra per i suoi abitanti.
Il gruppo nonviolento iracheno LAONF chiede di fermare immediatamente i
bombardamenti eseguiti dalle forze d'occupazione americane: costituiscono
un serio pericolo per la vita dei cittadini e una grave minaccia per la
pace a Baghdad.
LAONF ricorda al governo iracheno che è sua responsabilità garantire la
sicurezza dei civili: ciò che sta succedendo è una punizione collettiva su
una città di oltre 2 milioni di persone. Almeno il 70% di queste sono
donne e bambini, e vivono in costruzioni precarie che crollano facilmente
a causa dei bombardamenti intensi.
città. Non più armi.
Appello urgente del gruppo nonviolento iracheno LAONF sulla situazione
umanitaria a Sadr City (Baghdad) - 8 Aprile 2008
Il bombardamento continuo di Sadr City da parte delle forze d'occupazione
americane, l'assedio imposto negli ultimi 12 giorni dagli eserciti
iracheno e americano, la costante presenza di cecchini appostati sui tetti
degli edifici, gli spari indiscriminati sui civili, continuano ad
accrescere il numero di vittime a Sadr City, che è diventata oramai un
inferno in terra per i suoi abitanti.
Il gruppo nonviolento iracheno LAONF chiede di fermare immediatamente i
bombardamenti eseguiti dalle forze d'occupazione americane: costituiscono
un serio pericolo per la vita dei cittadini e una grave minaccia per la
pace a Baghdad.
LAONF ricorda al governo iracheno che è sua responsabilità garantire la
sicurezza dei civili: ciò che sta succedendo è una punizione collettiva su
una città di oltre 2 milioni di persone. Almeno il 70% di queste sono
donne e bambini, e vivono in costruzioni precarie che crollano facilmente
a causa dei bombardamenti intensi.
Il numero totale delle vittime negli ultimi giorni è preoccupante:
nell'ospedale Al-Shahid As'sadr, situato nella zona centrale di Al-Daghel,
si sono registrati 84 morti e 446 feriti, di cui 153 sono donne e bambini,
mentre nell'ospedale Al-Imam Ali si sono contati 115 morti e 511 feriti..
Molti generi alimentari non sono più a disposizione dei civili, e un gran
numero di negozi sono stati bruciati o abbattuti a causa dei cecchini o
dei bombardamenti.
Chiediamo al Presidente, al capo del Parlamento, a tutto il governo
iracheno e alla Missione Speciale delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI):
1. Un immediato cessate il fuoco, la fine dei bombardamenti americani e il
ritiro di tutte le truppe americane che circondano la città.
2. La fine dell'assedio e il ritiro dei cecchini dai tetti degli edifici.
3. Il ritorno della polizia irachena nella città per garantire l'ordine
pubblico.
4. La proibizione del porto d'armi nella città.
5. Il via libera ai rappresentanti delle ONG irachene e internazionali e
alle agenzie internazionali affinché possano entrare in città e fornire
primo soccorso alla gente.
Come attori della società civile irachena, vorremmo ricordare a tutte le
parti in conflitto, specialmente quelle convinte che le armi possano
risolvere i nostri problemi, che la violenza e le armi stesse sono il vero
problema. Vorremmo richiamare l'attenzione di tutte le parti sulla crisi
umanitaria in atto a Baghdad e il degrado veloce e preoccupante delle
condizioni di sicurezza, che peggioreranno se l'assedio e i bombardamenti
continuano.
La storia ci considererà tutti responsabili della sicurezza dei civili
iracheni.
Mano nella mano, per ristabilire il valore della legalità e rifiutare
questa sanzione collettiva.
Gruppo LAONF
www.laonf.net
**************************************
Comunicato Stampa di Un Ponte per...
Roma, 9 aprile 2008
Iraq: Strage a Sadr City. L'Italia chieda immediatamente il cessate il
fuoco al Governo iracheno
Da 12 giorni Sadr City, l'ampio quartiere di Baghdad ove vivono due
milioni di persone, in maggioranza sciiti, è colpito dai bombardamenti
dell'esercito statunitense e posto sotto assedio dall'esercito iracheno in
una inaccettabile "punizione collettiva". Solo negli ultimi giorni gli
ospedali hanno registrato oltre cento morti e quasi mille feriti e mancano
ormai il cibo, l'acqua e le medicine.
Questo conflitto, tra i partiti del governo iracheno e la corrente di
Muqtada al Sadr, innescato ed alimentato dall'occupazione militare, ha già
fatto in tutto il paese, ed in particolare a Bassora, centinaia di morti
nell'indifferenza della comunità internazionale.
Un ponte per... si associa all'appello lanciato dalla rete nonviolenta
irachena "Laonf" per un immediato cessate il fuoco, il ritiro dei soldati
Usa e l'avvio di negoziati.
si sono registrati 84 morti e 446 feriti, di cui 153 sono donne e bambini,
mentre nell'ospedale Al-Imam Ali si sono contati 115 morti e 511 feriti..
Molti generi alimentari non sono più a disposizione dei civili, e un gran
numero di negozi sono stati bruciati o abbattuti a causa dei cecchini o
dei bombardamenti.
Chiediamo al Presidente, al capo del Parlamento, a tutto il governo
iracheno e alla Missione Speciale delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI):
1. Un immediato cessate il fuoco, la fine dei bombardamenti americani e il
ritiro di tutte le truppe americane che circondano la città.
2. La fine dell'assedio e il ritiro dei cecchini dai tetti degli edifici.
3. Il ritorno della polizia irachena nella città per garantire l'ordine
pubblico.
4. La proibizione del porto d'armi nella città.
5. Il via libera ai rappresentanti delle ONG irachene e internazionali e
alle agenzie internazionali affinché possano entrare in città e fornire
primo soccorso alla gente.
Come attori della società civile irachena, vorremmo ricordare a tutte le
parti in conflitto, specialmente quelle convinte che le armi possano
risolvere i nostri problemi, che la violenza e le armi stesse sono il vero
problema. Vorremmo richiamare l'attenzione di tutte le parti sulla crisi
umanitaria in atto a Baghdad e il degrado veloce e preoccupante delle
condizioni di sicurezza, che peggioreranno se l'assedio e i bombardamenti
continuano.
La storia ci considererà tutti responsabili della sicurezza dei civili
iracheni.
Mano nella mano, per ristabilire il valore della legalità e rifiutare
questa sanzione collettiva.
Gruppo LAONF
www.laonf.net
******************************
Comunicato Stampa di Un Ponte per...
Roma, 9 aprile 2008
Iraq: Strage a Sadr City. L'Italia chieda immediatamente il cessate il
fuoco al Governo iracheno
Da 12 giorni Sadr City, l'ampio quartiere di Baghdad ove vivono due
milioni di persone, in maggioranza sciiti, è colpito dai bombardamenti
dell'esercito statunitense e posto sotto assedio dall'esercito iracheno in
una inaccettabile "punizione collettiva". Solo negli ultimi giorni gli
ospedali hanno registrato oltre cento morti e quasi mille feriti e mancano
ormai il cibo, l'acqua e le medicine.
Questo conflitto, tra i partiti del governo iracheno e la corrente di
Muqtada al Sadr, innescato ed alimentato dall'occupazione militare, ha già
fatto in tutto il paese, ed in particolare a Bassora, centinaia di morti
nell'indifferenza della comunità internazionale.
Un ponte per... si associa all'appello lanciato dalla rete nonviolenta
irachena "Laonf" per un immediato cessate il fuoco, il ritiro dei soldati
Usa e l'avvio di negoziati.
Un ponte per.. chiede al Governo italiano di adoperarsi immediatamente
presso il Governo iracheno affinché cessi la campagna militare e le stragi
di civili.
Il testo in Arabo, Inglese e Italiano dell'appello della rete "Laonf" é
scaricabile dal sito:
http://www.osservatorioiraq.it
Ufficio-stampa Un ponte per...
stampa@unponteper.it
www.unponteper.it
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da "Internazionale - Prima pagina"
Usa: la campagna elettorale si focalizza sull'Iraq.
Dopo che il comandante David Petreus ha presentato in
Senato il rapporto sulla situazione della guerra in Iraq,
affermando che un ritiro delle forze statunitensi dal paese
sarebbe disastroso, la "questione irachena" è tornata al
centro del dibattito in vista delle elezioni presidenziali
del novembre prossimo. Si è acceso un vero e proprio
scontro mediatico tra i tre candidati alla Presidenza Usa,
Hillary Clinton, Barack Obama e John Mc Cain. Hillary ha
del novembre prossimo. Si è acceso un vero e proprio
scontro mediatico tra i tre candidati alla Presidenza Usa,
Hillary Clinton, Barack Obama e John Mc Cain. Hillary ha
risposto alle accuse di Mc Cain, secondo cui
l'atteggiamento dei democratici è irresponsabile, dicendo
l'atteggiamento dei democratici è irresponsabile, dicendo
che sarebbe sbagliato lasciare truppe in un paese che è
vicino alla guerra civile. Obama, invece, ha affermato che
gli Stati Uniti dovrebbero stabilire una tabella di marcia
per il ritiro delle truppe che accelererebbe il processo di
pace nella regione.
vicino alla guerra civile. Obama, invece, ha affermato che
gli Stati Uniti dovrebbero stabilire una tabella di marcia
per il ritiro delle truppe che accelererebbe il processo di
pace nella regione.
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