domenica, marzo 11

Afghanistan: sulle ragioni in quella regione.

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Ogni disastro non ha mai un solo colpevole. E’ sempre il risultato di una catena di eventi. Cominciamo dall'inizio:
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Qualche mese fa, Berlusconi teme di perdere le elezioni e cambia la legge elettorale con una porcata.
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Poi il 49% degli elettori lo vota ancora nonostante 5 anni fallimentari.
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Poi vince d’un soffio l’Unione.
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Poi nasce una maggioranza debole, specie al Senato.
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Poi è urgente fare la Finanziaria e gliela lasciano fare.
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Poi il Partito Democratico stenta a nascere.
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Poi la Chiesa vuole bloccare il Partito Democratico per evitare la deriva laicista su eutanasia, pacs, eccetera.
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Poi i DS subiscono a sinistra il pressing dei pacifisti, che raccolgono sempre più consensi su temi sensibili come Vicenza e Afghanistan.
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Poi nei DS Mussi minaccia la scissione e la confluenza a sinistra.
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Che fare? Cedere alla sinistra pacifista sulla politica estera o restare amico di Condoleeza Rice?
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Era il dilèmma di D’Alema. Era il dalèmma.
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A questo punto del poker, D’Alema, che è permaloso come un campo minato, va a vedere:-Se si va sotto al Senato, tutti a casa.-
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E così è stato.
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Cade il governo Prodi, e subito tutti i commentatori, i tg e i talk-show a dare la colpa ai due senatori di sinistra che non hanno votato, Turigliatto e Rossi.
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Ma è un falso. Se anche i due avessero votato a favore, infatti, in base al regolamento del Senato la soglia dei voti necessari si sarebbe alzata di uno: quindi un voto sarebbe comunque mancato.
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Nessuno lo ha spiegato agli italiani, di cui sono stati però subito raccolti tutti gli sfoghi indignati e delusi. Una manipolazione da manuale. Metodo ormai testato, lo stesso con cui ci hanno venduto la guerra in Iraq.
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C’è anche chi ha dato la colpa ai due senatori a vita che si sono astenuti, Andreotti e Pininfarina. Possiamo dare la colpa ad Andreotti e Pininfarina? Oh, mi piacerebbe: sarebbe come comprare una scarpa col calzino incorporato. Ma non sarebbe del tutto vero, nonostante Andreotti si sia scusato ("Se sapevo che cadeva il governo avrei votato diversamente.") usando la stessa faccia con cui dieci anni fa negò di conoscere i cugini Salvo.
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E' stato dunque un complotto? No, politica all'italiana. Prodi poteva benissimo non dimettersi. Lo ha fatto per metterci il carico da 90 e ottenere il risultato che voleva: i 12 punti che "rilanciano" l'azione di governo, con Pdci e Rifondazione che chiedono scusa e uggiolano nell'angolino dove li hanno cacciati. Cai cai cai!
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Ci avevano impiegato quattro anni per redigere il programma dell'Unione! Adesso in un giorno sbucano fuori dodici punti che spostano al centro l'azione di governo. Ci ritroviamo con un governo Prodi-Vaticano. D'Alema: "La politica della testimonianza la lascio a Franca Rame." Che cinismo! Ma se uno in politica non testimonia gli ideali in cui crede, perchè fa politica? Per tradire se stesso? No, e infatti D'Alema esprime i propri. D'Alema: "Certa sinistra non serve all'Italia". E' la sinistra che tutti bollano come "radicale" per coprirla di ignominia. E' la sinistra pacifista. E' la sinistra.
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E' la sinistra che non vuole il Partito Democratico: equivale al 12% (Pdci, Rifondazione, Verdi + correntone DS).
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Un politico che usa la sua maggioranza con arroganza è un politico mediocre e D'Alema lo è. Infatti i DS si stanno sfasciando.
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Come ministro degli Esteri, poi, D'Alema, come Blair, ha ben poco di sinistra: quand'era capo del governo autorizzò i bombardamenti in Kosovo dicendo che c'entrava l'Onu e non era vero (tutti adesso concordano sul fatto che quei bombardamenti non erano necessari, era meglio una più energica azione diplomatica, come sostenevano i pacifisti; per fermare Milosevic, che aveva massacrato 2000 civili, le bombe Nato di D'Alema ne massacrarono altri diecimila!);
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così come adesso D'Alema sostiene che in Afghanistan c'entra l'Onu E NON E' VERO: le nostre truppe sono sotto il comando del Pentagono. Il ministro della Difesa Parisi ha detto al Tg2: "Quella in Afghanistan è una missione militare per la pace in una situazione che presenta molti tratti che richiamano la guerra." Sono io, o questa frase di Parisi presenta molti tratti che richiamano la stronzata?
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Siamo in guerra, nonostante la nostra Costituzione lo vieti. Una guerra in cui i talebani vengono accolti come liberatori nel sud del Paese! Con gli USA che ammettono di non sapere quando potrà finire, e che forse si farà la guerra all'Iran! Che ci stiamo a fare là, se non la guerra per conto terzi? Facciamo quello che vuole Bush, ma 10 anni fa gli USA erano CON Saddam, oggi contro. Erano CON i talebani, oggi contro. Si decidano, o il resto del mondo penserà che D'Alema non abbia una politica estera!
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Tutti a parlare di "responsabilità" agitando il ricatto dello spauracchio berlusconiano. "Zitti tutti! Buoni! Volete che torni Berlusconi?" No di certo, ma le soluzioni sono almeno due, non c'è solo la vostra.
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La Repubblica ha scomodato addirittura il filosofo Galimberti per spiegare che una politica responsabile tiene conto delle conseguenze. Il pacifismo è allora irresponsabile? O immaturo, come sostiene sempre D'Alema? Votare in favore della guerra è tenere conto delle conseguenze?
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Ma alla pace hanno mai dato una vera possibilità? Non mi pare, mentre le loro "soluzioni responsabili" finora hanno solo aggravato i problemi e provocato centinaia di migliaia di morti. Tutto per lucrare sulle condotte di gas e petrolio in quella regione.
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Come vedete, il disastro è una catena di eventi. Lo so che sembra folle, ma vi assicuro che aveva un senso quando la settimana scorsa me l’ha spiegato, Cossiga.

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